No, mi spiace.. Non riesco a seguirti. Non riesco a capire a che gioco stai giocando. Non conosco le tue regole e tu non me ne rendi per niente partecipe. A volte ne affiorano pezzi, frammenti, ma non bastano.. Non mi lasci vedere l'immagine intera della chiave che accede al tuo cuore.. Vorrei entrarci, in punta di piedi, e adagiarmi in un angolino.. Non pretendo molto, mi pare, ma dimmi se sto sbagliando..

Stessa strada di tutti i giorni,

stessa posizione ad ogni ora,

stessa frase ad ogni passante che gli cammina vicino.

Il tempo passa, il sole tramonta.. Ma lui sembra non accorgersene.

Ho poche certezze ora, ma so che domani mattina lui sarà lì, nel suo angolo buio, all'ombra di quel pezzetto di cielo che avrebbe desiderato per sé.

Punto statico di moltissime vite frenetiche.

I miei pensieri rimangono imbottigliati nel traffico di punta del mezzogiorno.

Parole sussurrate, frasi lasciate a metà riecheggiano nell'abitacolo della mia auto.

Restano lì, come sospesi in questa nube di fumo prodotta dalla mia testa, costretta a lavorare molto più velocemente di quanto in realtà possa sopportare.

Si nascondono nello smog, li perdo.

Vorrei riuscire a pensare più velocemente per non lasciarli impressi nel vetro dell'auto nera che mi segue.

Mi trovo in una specie di bolla di sapone, dove ogni gesto ed ogni cambiamento di espressione vengono osservati da tutti, in qualsiasi momento. I miei difetti vengono moltiplicati per centinaia di volte in questo piccolo spazio e riflessi tutt'attorno, sulla bocca di tutti. Scusate, non posso toccare la perfezione che si trova oltre quel sottile strato di nulla