venerdì 22 luglio 2011

Erano passati degli anni quando la rivide, un tuffo al cuore. Era seduta al bar, un paio di tavolini spostata rispetto a dove sedeva lui. Lei era quella di sempre, nessun cambiamento evidente, forse i capelli un po' più lunghi e tenuti leggermente mossi. Ma aveva ancora gli stessi occhi e lo stesso modo di muovere le mani quando parlava. E fu proprio seguendo i gesti delle sue mani che si accorse dell'altra persona che sedeva allo stesso tavolino, un uomo che la guardava come se fosse una dea. E lei di sicuro lo era.
Era ancora perso nei suoi pensieri quando si accorse di un piccolo bambino che le si avvicinava. "Mamma, mi fai un disegno?", lei prese il foglietto che il bimbo le porgeva e una matita dalla sua borsa.
Un tempo adorava vederla disegnare e sporcarsi di colori. Avrebbe dovuto esserci lui al posto di quell'uomo, e quello avrebbe dovuto essere il loro bambino.
Decise di alzarsi per andare a salutarla, un paio di parole dovute dal caso, ti trovo bene, ma che bel bambino, quanti anni hai, sei fortunato ad avere una mamma così, ciao campione, ciao è stato un piacere fare la tua conoscenza.
Era Lei, la sua Lei ma l'aveva fatta scappare. Salì in macchina, cercò una canzone in particolare "She's the One", mise in moto e partì.
Da solo.