mercoledì 18 luglio 2007

Tacchi a spillo sulla superficie liscia delle cose.
Capelli bagnati che gocciolano odio.
Strascichi di abiti eleganti che coprono tutto ciò che nuoce alla vista.
Telefonate mai ascoltate di voci che si perdono al riparo dalla luce.
Rossetti contornati da un mio sottile disegno di fuga.
Alzo le mani.

sabato 7 luglio 2007


La vedevo ogni mattina, con il suo vecchio cappotto e quelle eccentriche scarpe rosse. Teneva sempre un rosario al petto ed una preghiera in gola andando incontro all'uomo della posta. La vedevo ogni mattina tornare indietro delusa, il dolore dipinto in quei grandi occhi freddi. Da quasi vent'anni stava alla finestra, fissando un punto disperso tra idillio e noia. Attendeva, nell'impietoso fluire del tempo, che tornasse quel figlio, ma il suo cuore custodiva solo gli echi di un addio..

venerdì 6 luglio 2007



Non ricordava più il suo viso.. Quel viso da lei tanto amato. Non ricordava più i suoi occhi.. Gli stessi occhi che hanno saputo guardare nel più profondo della sua anima. Non ricordava più il suono della sua voce.. Quel suono che la faceva sciogliere in un mare di amore. Non ricordava più le sue mani.. Le mani che cercavano disperatamente le sue per poi stringerle forte. Non ricordava più i suoi passi.. Quei passi che lo portavano sempre a lei.

Sola. Amata e persa. Senza più il caldo rifugio dato dal suo ricordo. Così si sentiva lei in quella fredda notte senza stelle.

Ripeteva nella sua testa il suono di quel nome per far riaffiorare nella mente le sue mani, quel volto, la sua voce.. Per sentirlo ancora una volta vicino.. Perché la baciasse come solo lui sapeva fare.